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Il governo ucraino critica Unhcr e Croce Rossa per il loro operato in guerra Attualità Primo piano 

Il governo ucraino critica Unhcr e Croce Rossa per il loro operato in guerra

 Il governo ucraino critica l’agenzia Onu per i rifugiati Unhcr e la Croce Rossa internazionale per il loro operato nel Paese in guerra: la prima, accusano, era più preoccupata a ritirare il proprio personale, mentre la seconda viene descritta come ‘impotente’ nella protezione dei rifugiati. Lo scrive il Guardian.      

Iryna Vereshchuk, vicepremier ucraina, ha detto che le organizzazioni appaiono ‘disorientate’ dal conflitto, mentre il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi ha accusato gli operatori di essere restati a guardare, inizialmente, “preoccupati da vino e caffè”. “Sfortunatamente – ha affermato – nessuna Ong straniera o internazionale era pronta all’inizio della guerra, nonostante se ne parlasse da sei mesi, e gli avvertimenti sulla guerra imminente”. Il suo vice, Serhiy Kiral, ha spiegato che l’Unhcr ha definito il proprio personale “profughi” durante una conversazione.

Un portavoce dell’agenzia Onu ha detto che anche se il personale è stato spostato da Mariupol, Severodonetsk e Kiev in zone più sicure, il numero di operatori nel Paese è aumentato. “Nessuno era preparato ad un’emergenza di queste dimensioni e velocità – ha affermato – Persino il governo ucraino aveva criticato i media internazionali, accusandoli di aver creato paura prima della guerra, e che loro non si aspettavano un’invasione”.

Il Comitato internazionale della Croce Rossa è stato criticato per non esser riuscito ad organizzare corridoi umanitari per i civili di città assediate come Mariupol. Definendoli “impotenti”, Vereshchuk ha spiegato: “Avevamo dato loro un compito, concentratevi su Chernihiv o Kherson, zone difficili per noi. Dove non possiamo negoziare con i russi. Abbiamo detto, andate là e portate via i civili. Non possono farlo”.

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